Contro la Rivoluzione Sedevacante / Beneplenista
Le Accuse Sedevacantiste contro la Chiesa Cattolica:
Il papa è stato ordinato tramite la frode/invalidamente, perciò la Santa Sede è Vacante.
Il papa è un eretico/massone/antipapa/anticristo, perciò la Santa Sede è Vacante.
Il vero papa è stato il precedente, perciò la Santa Sede è Vacante.
Il vero papa ha rinunciato al ministero anziché al’ufficio, perciò la Santa Sede è Vacante.
La Chiesa Cattolica attraversa un interregnum in cui la Santa Sede è Vacante.
La Chiesa Cattolica attraversa una crisi senza precedenti storici.
La gerarchia ecclesiastica ha perso la sua giurisdizione ordinaria.
La ‘vera’ chiesa appartiene a coloro che rinnegano l’autorità dell’antipapa.
Il cattolico non può raggiungere la santità né salvarsi senza prima sapere chi è il ‘vero’ papa, e, per ricevere tale grazia, deve rinnegare l’antipapa e la sua antichiesa.
Il giudizio del laicato ha il potere di deporre il papa.
Coloro che appartengono alla ‘vera’ chiesa non hanno bisogno di operare miracoli approvati dai vescovi che legittimerebbero tale loro straordinaria missione.
La Chiesa dopo il Concilio Vaticano II non è la Chiesa Cattolica.
Il Concilio Vaticano II non è valido.
I Sacramenti dopo il Concilio Vaticano II non sono validi.
Le Ordinazioni dopo il Concilio Vaticano II non sono valide.
La Santa Sede è Vacante dopo il Concilio Vaticano II.
Ogni papa dopo il Concilio Vaticano II è un antipapa, tranne, forse, il precedente.
I Sedevacantisti sono Cattolici Tradizionalisti.
Santi, Concili E CANONI
San Francesco di Sales , Vescovo e Dottore della Chiesa - La Controversia Cattolica (Contro i Protestanti) A.5 C.1: “L’autorità dei Santi è venerabile. […] Esaminiamo dunque la tua dottrina dalla loro; se la tua è conforme ad essa riteniamola, altrimenti rinunciamola. Non esiste piano migliore al mondo. […] i Padri meritano che noi diamo loro la nostra fede, non per la squisita dottrina di cui furono forniti, ma per la rettitudine delle loro coscienze e la fedeltà con cui agirono nei loro incarichi.” (Il Consenso dei Santi come Fonte di Infallibilità)
Sant'Alfonso Maria de Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa - 'Verità della Fede', parte III, C.8: "Non è importante che in secoli passati, alcuni pontefici sono stati illegittimamente eletti oppure che abbiano preso possessione del pontificato attraverso la Frode. Ma è sufficiente che dopodiché sia accettato dalla Chiesa come Papa, visto che attraverso tale accettazione, diventerebbe il vero pontefice."
Ius Canonicum II, Gregorianae, 520-521: “[l'accettazione universale] è il segno ed il infallibile effetto di una elezione valida.” (l’accettazione pacifica e universale del Sommo Pontefice è una Dottrina Infallibile della Chiesa Cattolica, la cui non osservanza è un peccato mortale contro la Fede.)
Papa Venerabile Pio Xll: “Nessuno dei Cardinali può in alcun modo, o per pretesto o ragione di scomunica, sospensione o interdetto qualsivoglia, o di altro impedimento ecclesiastico, essere escluso dall'elezione attiva e passiva del Sommo Pontefice.” (VAS 34).
Papa San Giovanni Paolo II - Universi Dominici Gregis 2, c.I, 35: "Nessun Cardinale elettore potrà essere escluso dall'elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto" 78. "Se nell'elezione del Romano Pontefice fosse perpetrato - che Dio ce ne scampi - il crimine della simonia, delibero e dichiaro che tutti coloro che se ne rendessero colpevoli incorreranno nella scomunica latae sententiae e che è tuttavia tolta la nullità o la non validità della medesima provvista simoniaca, affinché per tale motivo - come già stabilito dai miei Predecessori - non venga impugnata la validità dell'elezione del Romano Pontefice." 86.” Prego, poi, colui che sarà eletto di non sottrarsi all'ufficio, cui è chiamato, per il timore del suo peso, ma di sottomettersi umilmente al disegno della volontà divina.”
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - Ecclesia Militante, cap X: “Inoltre è certo, qualunque cosa ne pensi l'uno o l'altro, che un eretico occulto, se è vescovo o anche sommo pontefice, non perde la giurisdizione, la dignità o il titolo di capo nella Chiesa, finché non si separa pubblicamente se stesso dalla Chiesa, o è condannato per eresia (aut convictus haereseos) e separato contro la sua volontà.”
(Eretico Occulto: Eretico pubblico che manca pertinenza nell’ insegnare determinata eresia.)
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - De Romano Pontefice, Libro 2, Capitolo 29: "Siccome è lecito resistere al Pontefice attaccante il corpo, così ancora è lecito resistere a colui attaccante le anime o distruggente l'ordine civile o soprattutto tentante di distruggere la Chiesa. Io dico che è lecito resistergli non facendo ciò che egli ordina ed impedendo l'esecuzione della sua volontà. Non è lecito, tuttavia, giudicarlo, punirlo o deporlo. Questi sono atti propri ai superiori."
San Pietro Canisio, Summa Doctrinae Christinae (Catechismo), Sull'ordine sacro n. 7, XVI secolo: “… dobbiamo fede e obbedienza solo a coloro che, essendo legittimamente ordinati e inviati dai vescovi, professano la sana dottrina della Chiesa. Ma dagli altri dobbiamo guardarci attentamente, come dai nemici e dalle persone pestifere”.
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - De Romano Pontefice, Libro 2, Capitolo 30: “La seconda (falsa) opinione è che un Papa per il fatto stesso che cade nell'eresia, anche se solo interiore, è fuori della Chiesa e deposto da Dio; per questo può essere giudicato dalla Chiesa, cioè dichiarato deposto per diritto divino, e deposto de facto, se ancora si rifiutasse di sottomettersi. Questa è l'opinione di Giovanni de Torquemada (libro 4, parte 2, capitolo 20), ma secondo me non è provata.” “Perché la giurisdizione è data sicuramente da Dio al Pontefice, ma con la cooperazione dell'attività umana [cioè dei Cardinali che lo eleggono], come è chiaro, perché quell'uomo, che prima non era Papa, ha acquisito dagli uomini che avrebbe iniziato essere Papa; quindi, non è rimosso da Dio a meno che non sia attraverso gli uomini. Ma un eretico [interamente] occulto non può essere giudicato dagli uomini, né tale vorrebbe rinunciare a quel potere di sua volontà. Inoltre, il fondamento di questa opinione è che gli eretici occulti sono al di fuori della Chiesa, il che è falso, come abbiamo ampiamente dimostrato in De Ecclesia, libro 1."
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - De Concilio, lib 1, cap xxi: “Il Romano Pontefice non può essere privato del diritto di convocare un Concilio e di presiederlo – diritto che ha da 1500 anni – se prima non è stato legittimamente giudicato e condannato, e non è Sommo Pontefice. [all'obiezione] che lo stesso uomo [cioè il Papa] non dovrebbe essere insieme giudice e parte [essere giudicato]: dico che questo vale per i privati, ma non per il supremo principe. Finché non è stato dichiarato o legittimamente giudicato decaduto dal suo governo, rimane sempre giudice supremo, anche se litiga con se stesso come parte.” “Inoltre, il Papa non è l'unico giudice in un concilio, ma ha molti colleghi, cioè tutti i vescovi, i quali, se potessero condannarlo per eresia (antecedente giudizio discrezionale), potrebbero giudicarlo e deporlo (conseguente giudizio coercitivo), anche contro la sua volontà. Dunque gli eretici non hanno nulla, perché dovrebbero lamentarsi se il Romano Pontefice presiede un Concilio prima di essere condannato?”
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - De Concilio, lib. I, cap ix: “La quarta ragione [per convocare un concilio] è il sospetto di eresia nel Romano Pontefice... perché allora si dovrebbe riunire un Concilio generale per deporre il Papa (giudizio coercitivo conseguente) se dovesse essere trovato eretico (giudizio discrezionale antecedente); o certamente per ammonirlo se sembrava essere incorreggibile nei costumi. Come è riportato nel Concilio VIII, atto. ultimo. canone 21: I concili generali debbono giudicare le controversie che sorgono nei confronti del romano pontefice, anche se non avventatamente.”[…] “Marcellino è stato accusato di atto di infedeltà, nel qual caso un Concilio può discutere il caso del Papa, e se dovessero scoprire che era davvero un infedele (giudizio discrezionale), il Concilio può dichiararlo fuori della Chiesa e quindi condannarlo (giudizio coercitivo)."
Sant’Alfonso Maria de Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa - Teologia Morale: “Va innanzitutto notato che la superiorità del Papa sul concilio non si estende al dubbioso Papa in tempo di scisma quando c'è un serio dubbio sulla legittimità della sua elezione; perché poi tutti devono sottomettersi al concilio, come definito dal Concilio di Costanza. Allora, infatti, il Consiglio Generale attinge la sua potestà suprema direttamente da Cristo, come nei tempi di vacanza della Sede Apostolica, come ben diceva sant'Antonino (Summa, p. 3 did. 23, c. 2 § 6). Lo stesso dev’essere detto riguardo un Papa che è stato manifestamente ed esteriormente eretico, non solo occultamente e mentalmente eretico. Altri argomentano con maggiore precisione che, in questo caso, il concilio non può togliere al Papa la sua autorità, come se il concilio si trovasse sopra il Papa; ma che è deposto immediatamente da Gesù Cristo quando le condizioni di questa deposizione saranno eseguite come necessario.”
Dogmi della Chiesa Cattolica Infallibilmente Dichiarati, N 152: “La totalità dei Vescovi è infallibile, quando essi, o riuniti in concilio generale o sparsi sulla terra, propongono un insegnamento di fede o di morale che deve essere tenuto da tutti i fedeli.”
Concilio di Costanza, Sessione V: “Inoltre, dichiara che chiunque, di qualunque condizione, stato, dignità, compresa quella papale, rifiutasse pertinacemente di obbedire alle disposizioni, decisioni, ordini o precetti presenti o futuri di questo sacro sinodo e di qualsiasi altro concilio generale legittimamente riunito, nelle materie indicate o in ciò che ad esse attiene, se non si ricrederà, sia sottoposto ad adeguata penitenza e sia debitamente punito, ricorrendo anche, se fosse necessario, ad altri mezzi giuridici.”
Concilio di Costanza. Errore N 17 di Hus: “Il sacerdote di Cristo che vive secondo la sua legge, possiede una conoscenza della Scrittura e desidera edificare il popolo, deve predicare, nonostante una presunta scomunica. E, ancora: se il papa o qualche superiore ordina a un sacerdote che si trova in questa situazione di non predicare, il subordinato non deve obbedire.” – CONDANNATO.
Concilio di Costanza. Errore N 18 di Hus: “Chi accede al sacerdozio riceve per mandato l'ufficio della predicazione; e deve esercitare questo mandato, nonostante una presunta scomunica.” – CONDANNATO.
Concilio di Costanza: L’Errore N20 di Hus: “Se il papa è malvagio e specialmente se è preconosciuto, allora come Giuda, l'apostolo, è del diavolo, ladro e figlio di perdizione, e non è il capo della santa Chiesa militante, poiché non è un membro di essa. (Denz . 646 e 661)” - CONDANNATO.
Concilio di Costanza: L’Errore N20 di Wicleff: “Il papa è apertamente l'anticristo. Non solo lui, individualmente, ma il complesso di tutti i papi dal tempo della donazione alla chiesa, dei cardinali, dei vescovi e di tutti gli altri loro complici sono la multiforme, mostruosa persona dell'anticristo.” - CONDANNATO.
Concilio di Costanza: “Inoltre, [chiede a colui che torna dall’eresia in chiesa] se crede che il Papa canonicamente eletto, che regna in quel momento (essendo dato il suo nome proprio), sia il successore del beato Pietro, con suprema autorità nella Chiesa di Dio?”
Concilio Vaticano I: Se qualcuno dice che non è per istituzione di Cristo Signore stesso (cioè per diritto divino) che il beato Pietro debba avere successori perpetui nel primato su tutta la Chiesa; o che il romano pontefice non sia il successore del beato Pietro in questo primato: sia anatema.
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - Marchio della Chiesa, cap. viii: “Eppure [i protestanti] obiettano che i vescovi papisti si sono allontanati dalla vera fede, e quindi non sono più vescovi; così dicono che i "pii ministri" possono giustamente prendere il loro posto.” "Rispondo a questa argomentazione di Brentius. I vescovi cattolici, che hanno posseduto pacificamente le loro sedi per tanti secoli, non possono esserne tolte, a meno che non siano legittimamente giudicati (sentenza antecedente) e condannati (sentenza successiva) perché in ogni controversia la parte in possesso effettivo gode del beneficio del dubbio. Ed è certo che i vescovi cattolici non sono stati condannati con un legittimo giudizio. Perché, chi li ha condannati, oltre ai luterani? Ma sono gli accusatori; non i giudici! Infatti, chi li ha costituiti nostri giudici?”
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - Membris Ecclesiae, bk. I, De Clerics, c. 7: “Dobbiamo rilevare, inoltre, che i fedeli possono certamente distinguere un vero profeta da uno falso, per la regola che abbiamo posto, ma tuttavia, se il parroco è un vescovo, non possono deporlo e metterne un altro al posto suo. Perché Nostro Signore e gli Apostoli stabiliscono solo che i falsi profeti non devono essere ascoltati dal popolo, e non che li depongano. Ed è certo che la prassi della Chiesa è sempre stata che i vescovi eretici fossero deposti dai concili episcopali, o dal Sommo Pontefice.”
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa: De Romano Pontefice, Libro 2, Capitolo 30: Infatti, in primo luogo, è dimostrato con argomenti dell'autorità e della ragione che l'eretico manifesto è ipso facto deposto. L'argomentazione dell'autorità si basa su san Paolo (Tt 3,10), il quale ordina che l'eretico sia evitato dopo due ammonimenti, cioè dopo essersi mostrato manifestamente ostinato.”
(Eretico Manifesto: Colui che sostiene la stessa eresia dopo aver ricevuto la correzione per seconda volta, dimostrandosi manifestamente ostinato e pertinente. L’eretico manifesto è colui la cui eresia è stata legalmente dichiarata dalla Chiesa (o ammessa dal colpevole davanti all'autorità competente), o è considerata così chiaramente e indiscutibilmente provata che un giudice non richiederebbe ulteriori indagini considerarlo un fatto giuridico. Fare la correzione al Sommo Pontefice appartiene al collegio cardinalizio, mentre il potere di determinare il crimine canonico di eresia papale, appartiene ad un concilio ecumenico generale imperfetto. I subordinati devono riconoscere l’attuale Sommo Pontefice fino alla sua condanna ecclesiastica ufficiale. Solo l’eresia manifesta rompe il legame con la Chiesa, come sta scritto: "L'uomo eretico, dopo una o due ammonizioni, evitalo, sapendo che un siffatto s'è fuorviato, e pecca, essendo condannatore di se stesso" (tit3,10:11), e: “Se non ascolterà neanche la Chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.” (Mt18,20).)
San Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa - La Controversia Cattolica (Contro i Protestanti) A.1 C.7: “E non ci insegna Nostro Signore che quando siamo offesi da un nostro fratello, dopo averlo ripreso e corretto due volte, in due modi diversi, lo dobbiamo portare alla Chiesa? ‘Dillo alla Chiesa e se non ascolterà la Chiesa lascia che sia per te come il pagano e il pubblicano’ nostri fratelli che non sono né pagani né pubblicani, ma sono sotto la disciplina e la correzione della Chiesa, e di conseguenza membri della Chiesa, e tuttavia non c'è incoerenza nel loro essere riprovati, perversi e ostinati: allora non solo i buoni appartengono alla vera Chiesa, ma anche i malvagi, finché non ne siano scacciati, a meno che non si dica che la Chiesa alla quale nostro Signore ci manda è una Chiesa errante, peccaminosa e anticristiana. Questa sarebbe una blasfemia troppo all'aperto. Ma perché non possiamo stabilire che i reprobi e gli empi sono della vera Chiesa, quando possono essere anche pastori e vescovi in essa? Questo è certo: Non era Giuda un reprobo? E nonostante ciò, era Apostolo e vescovo. […] San Paolo dichiara ai sacerdoti di Efeso che lo Spirito Santo li aveva costituiti vescovi per governare la Chiesa di Dio (Atti xx.) ma li assicura anche che alcuni di loro si sarebbero alzati a parlare di cose perverse, per attirare discepoli dietro di loro.”
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - De Romano Pontefice, Libro 1, Capitolo 21: “Gli inferiori non debbono essere liberi dall'obbedienza dovuta ai loro superiori, a meno che prima egli non sia stato legittimamente deposto (legittima deponatur) o dichiarato non superiore (vel Declarationtur non esse superior)... Impertinente perché il giuramento non toglie la libertà dei Vescovi, che è necessaria nei Concili: perché essi promettono di essere obbedienti al sommo Pontefice, il che si intende per tutto il tempo in cui è Papa, e purché comandi quelle cose che, secondo Dio e i sacri canoni , può comandare; ma non giurano che non diranno ciò che pensano nel Concilio, o che non lo deporranno, se dovessero dimostrare di modo convincente che è un eretico."
San Tommaso D’Aquino, Dottore della Chiesa - Sull’Autorità del Sommo Pontefice, Q.2 a.3: “Finché la Chiesa non ha rilasciato una dichiarazione giuridica, egli deve sempre essere considerato il papa.” Summa, Ila Ilae, Q.39, a.1: “Ora, l'unità della Chiesa consiste in due cose; vale a dire, nella mutua connessione o comunione dei membri della Chiesa, e ancora nella subordinazione di tutti i membri della Chiesa all'unico capo. […] Ora questo Capo è Cristo stesso, il cui vicereggente nella Chiesa è il Sommo Pontefice. Gli scismatici sono coloro che rifiutano di sottomettersi al Sommo Pontefice e di mantenere la comunione con quei membri della Chiesa che ne riconoscono la supremazia."
Canone 751: “Vien detta eresia, l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa; apostasia, il ripudio totale della fede cristiana; scisma, il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti.
(Scismatico Materiale: Colui che, dovuto all’ignoranza, non è interiormente colpevole di rinnegare l’autorità del Sommo Pontefice.)
(Scismatico Formale: Colui che rinnega personalmente e consapevolmente l’autorità del Sommo Pontefice: Peccato Mortale di Giudizio Avventato su una Questione Grave e Peccato Mortale di Rivoluzione per Rovesciare il Giusto Processo della Chiesa Cattolica. Uscire dalla Struttura Giuridica della Chiesa Cattolica. Pubblicamente Non Cattolici. Perdere la Fede nella promessa del Signore.)
Papa Beato Pio IX - Quartus Supra: “La Chiesa cattolica, infatti, ha sempre considerato scismatici coloro che si oppongono ostinatamente ai suoi legittimi prelati, e soprattutto al sommo Pastore, e che rifiutano di eseguire i loro ordini e persino di riconoscere la loro autorità.”
Concilio di Costantinopoli IV (Contro gli errori di Fozio): “Di conseguenza questo santo ed universale sinodo giustamente e opportunamente dichiara e stabilisce che nessun laico o monaco o chierico si separi dalla comunione con il proprio patriarca prima di un'accurata inchiesta e giudizio in sinodo, anche se afferma di essere a conoscenza di qualche delitto perpetrato dal suo patriarca, e non deve rifiutarsi di includere il nome del suo patriarca durante i divini misteri o uffici. Allo stesso modo ordiniamo che i vescovi e i sacerdoti che si trovano in diocesi e regioni lontane si comportino allo stesso modo nei confronti dei propri metropoliti, e lo stesso facciano i metropoliti nei confronti dei propri patriarchi. Se qualcuno sarà trovato a sfidare questo santo sinodo, sia escluso da tutte le funzioni e lo status sacerdotale se è un vescovo o un chierico; se è un monaco o un laico, deve essere escluso da ogni comunione e riunione della chiesa fino a quando non si sarà convertito mediante il pentimento e riconciliato.”
Papa San Pio XII - De Mystici Corporis Christi: “E coloro che sono divisi per motivi di fede o di governo non possono vivere in questo stesso Corpo e quindi di questo stesso Spirito divino. […] Sbaglia dunque pericolosamente chi crede di potersi unire a Cristo, Capo della Chiesa, senza aderire fedelmente al suo Vicario in terra. Infatti, sopprimendo questo Capo visibile e rompendo i luminosi vincoli dell'unità, oscurano e deformano il Corpo mistico del Redentore a tal punto che non può più essere riconosciuto né trovato dagli uomini in cerca del porto dell'eterna salvezza. »
Papa Benedetto XIV - Enciclica Ex Quo Primum: 12. Ma qualunque sia lo svolgimento di questo controverso capitolo di erudizione ecclesiastica, a Noi basta poter affermare che la citazione del Romano Pontefice durante la Messa e le preghiere recitate per lui nel corso del Sacrificio vanno ritenute, e sono, un esplicito segno col quale il Pontefice viene riconosciuto Capo della Chiesa, Vicario di Cristo, Successore di San Pietro, e si fa professione di cuore e di volontà saldamente ancorata all’unità Cattolica. Ciò esattamente avverte Cristiano Lupo, scrivendo nella sua opera sui Concilii (tomo 4, edizione di Bruxelles, p. 422): “Questa citazione è la massima e più ragguardevole immagine della comunione”. Né questo si prova soltanto con l’autorità di Ivo Flaviniacense che scrive: “Sappia che è separato dalla comunione di tutto il mondo chiunque, per qualsiasi dissenso, non avrà letto nel Canone il nome dell’Apostolico” (Chronico, p. 228), o con l’autorità del famoso Alcuino che così si esprime: “È noto che sono separati dalla comunione di tutto il mondo, come insegna il Beato Pelagio, coloro che per qualsiasi dissenso non ripetono, durante la celebrazione dei Sacri Misteri, secondo la consuetudine, il nome dell’Apostolico Pontefice” (libro I del De Divinis Officiis, cap. 12).
Papa Benedetto XIV - Enciclica Ex Quo Primum: “Infatti, il Santissimo Agostino, memore della volontà del Signore che pose la base della Chiesa nella Sede Apostolica, afferma che è scismatico chiunque si dissocia dalla comunione e dall’autorità dei Presuli delle Sedi stesse e dichiara apertamente che non c’è altra Chiesa se non quella che è consolidata nelle radici pontificali delle Sedi Apostoliche. In questo modo, come potete credere che non siete separati dalla comunione di tutto il mondo se tacete il mio nome, secondo la consuetudine, durante la celebrazione dei Sacri Misteri? Nel mio nome, quantunque indegno, risiede la forza della Sede Apostolica, che attraverso la successione episcopale è giunta fino al tempo presente”.
Ritus Servandus VIII, §2: "Ubi dicit: una cum famulo tuo Papa nostro N., exprimit nomen Papæ. Sede autem vacante verba prædicta omittuntur."
(Nota personale: In caso di dubbio, la chiesa ci insegna che non c'e rischio in pregare per il papa dubbio (usando il suo nome) prima di che la chiesa lo deponga, il che sarebbe obbediente. Invece c'è grave errore nel rifiutarsi di pregare per il papa dubbio (omettendo il suo nome) prima di che la chiesa lo deponga, il che sarebbe rivoluzionario. Visto che, essendo dubbio, ne gode di tale beneficio fino alla pronuncia ecclesiastica ufficiale, il che significa che, il prelato che si anticipa privatamente alle autorità competenti e decide personalmente di omettere il nome del papa durante la preghiera per qualsiasi motivo, commette atto di scisma.)
San Tommaso D’Aquino, Dottore della Chiesa - Summa Pt II-II, Q. 5, A. 2: “Così come il peccato mortale è contrario alla carità, così anche l’incredulità in un articolo di Fede è contrario alla Fede. Ora, la carità non rimane nell'uomo dopo un peccato mortale. Quindi neppure la Fede rimane dopo che uno non crede ad un articolo... Quindi è chiaro che un tale eretico riguardo ad un articolo, non ha fede negli altri articoli, ma solo una specie di opinione conforme alla propria volontà”
San Roberto Bellarmino, De Romano Pontifice , IV, cap: “Avvenne subito dopo che Silverio morì, e che Vigilio, che fino ad allora era stato scismatico, cominciò ora ad essere l'unico e legittimo Pontefice con certezza per conferma e ricezione da parte del clero e del popolo romano.”
(Nota Personale: Se c'era la confusione di avere due papa, e se Dio risolve il dubbio chiamando uno di loro a Sè, e dopodiché, alcuni comunque vogliono ritenere che il papa rimasto in vita non è quello legittimo; allora, tale alcuni non erano realmente in confusione riguardo il papato, ma erano invece quelli che perpetravano la confusione, dimostrandosi, tutt’ora, ostinati verso la propria ipotesi.)
San Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa - La Controversia Cattolica (Contro i Protestanti) A.1 C.5: “Sosterrebbero [i nostri avversari] che la Chiesa è invisibile e impercettibile. Ritengo che questo sia l'estremo dell'assurdità, e che immediatamente al di là di questa ci sia frenesia e follia. Parlo della Chiesa militante di cui la Scrittura ci ha lasciato testimonianza, non di quella che gli uomini prospettano. Ora, in tutta la Scrittura non si troverà mai che la Chiesa sia presa per un'assemblea invisibile.”
Papa San Leone XIII - Satis Cognitum, 3: "Coloro che arbitrariamente evocano e immaginano a se stessi una Chiesa nascosta e invisibile sono in grave e pernicioso errore". Satis cognitum, 15: «Nessuno, dunque, se non in comunione con Pietro, può partecipare alla sua autorità, poiché è assurdo immaginare che chi è fuori possa comandare nella Chiesa».
Papa San Pio X - Etsi Multa: “[gli eretici] negano anche l'indefettibilità della Chiesa e dichiarano blasfemamente che essa è perita in tutto il mondo e che il suo Capo visibile e i vescovi hanno errato".
San Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa - La Controversia Cattolica (Contro i Protestanti): “E se loro poi asseriscono missione straordinaria, ci mostrino delle opere straordinarie (miracoli), altrimenti non siamo obbligati a credergli. (…) Ma quanto agli Apostoli, — chi non conosce i miracoli che fecero e il gran numero di essi? I loro fazzoletti, la loro ombra, servivano per la pronta guarigione degli infermi e per scacciare i demoni: per mano degli apostoli si facevano molti segni e prodigi tra il popolo (Atti xix. V.); e che questo era in conferma della loro predicazione, San Marco dichiara abbastanza esplicitamente nelle ultime parole del suo Vangelo, e San Paolo agli Ebrei (II. 4). […] In che modo dunque quelli della nostra epoca che pretenderebbero una missione straordinaria scusano e sollevano se stessi da questa prova della loro missione? Quale privilegio hanno loro più grande di un Apostolico, di un Mosaico? Cosa devo dire di più? Se il nostro sovrano Maestro, consustanziale al Padre […] non ha voluto dispensarsi da questa prova di miracoli, che ragione c'è che questi nuovi ministri debbano essere creduti sulla loro sola parola?”
Papa San Pio X - Pascendi Dominici Gregis: "La curiosità, se non saggiamente frenata, basta di per sé sola a spiegare ogni fatta di errori." [...] "È grandemente da piangere nel vedere fin dove si profondino i deliramenti dell'umana ragione, quando taluno corra dietro alle novità, e, contro l'avviso dell'Apostolo, si adoperi di saper più che saper non convenga, e confidando troppo in se stesso, pensi dover cercare la verità fuori della Chiesa Cattolica, in cui, senza imbratto di pur lievissimo errore, essa si trova". [...] "Per la superbia infatti costoro presumono audacemente di se stessi e si ritengono e si spacciano come norma di tutti. Per la superbia si gloriano vanissimamente quasi essi soli possiedano la sapienza, e dicono gonfi e pettoruti: "Noi non siamo come il rimanente degli uomini"; e per non essere di fatto posti a paro degli altri, abbracciano e sognano ogni sorta di novità, le più assurde. Per la superbia ricusano ogni soggezione, e pretendono che l'autorità debba comporsi colla libertà. Per la superbia, dimentichi di se stessi, pensano solo a riformare gli altri, né rispettano in ciò qualsivoglia grado fino alla potestà suprema." [...] "Inoltre, sia da voi stessi, sia per mezzo dei rettori dei Seminari, cercate con somma diligenza di conoscere i giovani che aspirano ad entrare nel clero; e se alcuno ne troviate di carattere superbo, con ogni risolutezza respingetelo dal sacerdozio." (Le due cause del modernismo)
San Tommaso D’Aquino, Dottore della Chiesa - Commento a Matteo: Quali sono le porte dell'inferno? Eretici: poiché, proprio come attraverso una porta un uomo entra in una casa, attraverso di loro un uomo va all'inferno. Allo stesso modo tiranni, demoni e peccati. E per quanto attraverso gli eretici si possano incolpare altre chiese, tuttavia la Chiesa romana non è stata corrotta dagli eretici perché fondata sulla roccia. Così gli eretici erano a Costantinopoli e l'opera degli Apostoli era perduta. Solo la Chiesa di Pietro è rimasta inviolata. Così si dice che ho pregato per te, Pietro, che la tua fede non venga meno (Lc. XXII. 32).
Papa San Leone XIII - Enciclica Quod Apostolici muneris, 28 dicembre 1878: “Se, tuttavia, dovesse mai accadere che il potere pubblico sia esercitato dai governanti in modo sconsiderato e smisurato, la dottrina della Chiesa cattolica non consente di insorgere contro di loro alle proprie condizioni, per timore che la quiete e l'ordine siano sempre più turbati, o per timore che la società ne riceve un danno maggiore.”
Papa San Leone XIII - Enciclica Quod Apostolici muneris, 28 dicembre 1878: “Ogni volta che le cose sono arrivate a un punto tale che non è evidente altra speranza di soluzione, [la dottrina della Chiesa cattolica] insegna che un rimedio deve essere affrettato attraverso i meriti della pazienza cristiana e con preghiere urgenti a Dio. Ma se le decisioni dei legislatori e dei governanti dovessero sanzionare o ordinare qualcosa che è contrario alla legge divina e naturale, la dignità e il dovere del nome cristiano e il parere degli apostoli spingono che "dobbiamo obbedire a Dio, piuttosto che agli uomini" ( Atti 5:29).
San Gaetano - Apologia de comparata auctoritate Papae et Concilii, Roma, Angelicum ed. Pollet, 1936, p. 112 ss.): “Il rimedio ad un male cosi grande come "un Papa scellerato" e la crisi nella Chiesa in tempi di caos è la preghiera e il ricorso all'onnipotente assistenza divina su Pietro, che Gesù ha promesso solennemente.” San Gaetano cita l'Angelico (De regimine principum, lib. I, cap. V-VI).
Sant’Agostino, Dottore della Chiesa: “I soldati cristiani servivano un imperatore infedele. Quando fu sollevata la questione di Cristo, non riconobbero nessuno se non Colui che è nei cieli. Essi distinguevano il Signore eterno dal signore temporale, ma erano anche soggetti al signore temporale per amore del Signore eterno".
Atti 23,1-5: “Paolo, fissato lo sguardo sul Sinedrio, disse: «Fratelli, fino a questo giorno io son vissuto dinanzi a Dio in tutta buona coscienza». Qui, il sommo sacerdote Anania comandò a' più vicini che lo percotessero sulla bocca. Allora Paolo gli disse: «Iddio percoterà te, muraglia imbiancata! Tu siedi a giudicarmi secondo la legge, e, violando la legge, ordini ch'io sia percosso?». Quelli che stavano intorno gli dissero: «Oltraggi tu il sommo sacerdote di Dio?». E Paolo: (Commento di San Cipriano di Cartagine: “Anche sè erano diventati sacrilegi, impii e sanguinari, il Signore essendo già stato crocifisso, e non più ritenevano nessun tipo di onore sacerdotale né autorità-Nonostante ciò, Paolo, considerando il titolo/nome stesso, per quanto vuoto davanti all’ombra di prete, ha detto:”) «Fratelli, io non sapevo esser lui il sommo sacerdote; chè sta scritto: "Non oltraggiare il principe del tuo popolo"»”
San Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa - Commento su Romani c3.l1: “A volte Dio permette ai governanti malvagi di affliggere gli uomini buoni. Questa afflizione è per il bene di tali uomini buoni, come dice sopra S. Paolo (Rm 8,28): "Tutte le cose concorrono al bene, per coloro che amano Dio".
Papa San Dionisio di Alessandria - Epistola 2, A Novato: “Se sei stato portato avanti contro la tua volontà, come dici, dimostrerai che è stato così con il tuo ritiro volontario. Perché sarebbe stato doveroso aver sofferto qualsiasi tipo di male, per evitare di lacerare la Chiesa di Dio. E un martirio sopportato per impedire una divisione della Chiesa, non sarebbe stato più inglorioso di uno sopportato per aver rifiutato di adorare gli idoli; anzi, almeno secondo me, la prima sarebbe stata cosa più nobile della seconda. Infatti in un caso una persona dà tale testimonianza semplicemente per la propria anima individuale, mentre nell'altro caso è un testimone per tutta la Chiesa. E ora, se puoi persuadere o costringere i fratelli a tornare ad essere concordi, la tua rettitudine sarà superiore al tuo errore; e quest'ultimo non ti sarà addebitato, mentre il primo sarà lodato in te. Ma se non riesci a prevalere finora con i tuoi fratelli recusanti, fai in modo di salvare la tua stessa anima.”
San Roberto Bellarmino, Cardinale e Dottore della Chiesa - Catechismo grande della dottrina cristiana: “Ci chiamino gli eretici papisti, ci chiamino omousiani, mai non ci potranno chiamare con ragione da un qualche uomo determinato, come noi chiamiamo essi da Lutero e da Calvino. Così è, uditori. Noi stiamo al sicuro nella rocca della Chiesa, e ce la ridiamo di tutti gli eretici, uomini nuovi, e diciamo loro con Tertulliano: «Chi siete voi? Donde e Quando siete venuti? Onde siete sbucati or ora? Dove siete stati rimpiattati tanto tempo? Non abbiamo udito mai parlare di voi finora» (Tert. lib. de praescr.), e con Sant’Ottato: «Mostrate voi l’origine della vostra cattedra, voi, che volete attribuirvi la santa Chiesa» (Opt. Milev. contra Parmeniamunu); e col beatissimo Ilario: «Siete venuti troppo tardi, vi siete svegliati con troppa pigrizia. Noi abbiamo già da un pezzo imparato, ciò che abbiamo da credere di Cristo, della Chiesa, dei sacramenti.”
(Nota Personale: Chiunque vuol affermare che sicuramente ci sono altri santi che insegnano il contrario, di modo tale da relativizzare e ignorare il loro insegnamento riguardo la materia in discussione; deve prima presentare le sante controposizioni come evidenza di tale sua intuizione, per poter valutare insieme gli elementi di prova. Altrimenti si astenga di pregiudicare.)
(Nota personale: Chiunque mi vuol accusare di manipolare quotazioni fuori contesto: Ho aggiunto le fonti dove si trovano questi argomenti, quindi appartiene agli increduli andare a leggere il contesto in cui si trovano prima di esprimere tale giudizio avventato contro la mia persona.)
(Nota Personale: In conclusione, le potenziali soluzioni sembrano di essere le seguenti:
1. Riguardo un papa seriamente dubbio in materia della sua elezione: Convocare un concilio ecumenico imperfetto secondo il Concilio di Costanza, dove Cristo concederà la deposizione del papa dubbio quando le condizioni saranno eseguite come necessario, come esposto da Sant’Alfonso.
2. Riguardo un papa scellerato: Correzzione fraterna due volte dal collegio cardinalizio, e se, dopodiché, si dimostra incorreggibile; in teoria, si potrebbe convocare un concilio ecumenico imperfetto per determinare il crimine canonico di eresia papale, come esposto da San Roberto Bellarmino ed il Concilio di Costantinopoli IV (inchiesta e giudizio in sinodo).
3. È impossibile deporre il Papa canonicamente, dovuto alla struttura divina della Chiesa. Il papa ottiene la sua autorità direttamente da Dio e non dalla Chiesa; perciò la Chiesa non può deporlo, per nessuna ragione. come sostiene Mons. Schneider. Affermando il canone 1404: “La prima sede è giudicata da nessuno”. In questa stessa posizione si riconosce che il papa in questione occupa la prima sede, il che significa che cessa automaticamente di essere dubbio affatto in materia della sua elezione, visto che, per professione di fede, la prima sede non potrà mai essere occupata se non da successori di Pietro, e che ne avrà una linea continua di successori fino alla fine dei tempi, come stabilito nel Concilio Vaticano I. Se i nostri dubbi sono irrilevanti contro la validità del suo pontificato, di conseguenza dev’essere sempre considerato il legittimo papa.)
Papa Benedetto XVI Contro il BENEPLENISMO
Papa Celestino V - Dichiarazione di Dimissione (1294): “Io Papa Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità della plebe (di questa plebe), al fine di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al trono, alla dignità, all’onere e all’onore che esso comporta, dando sin da questo momento al sacro Collegio dei Cardinali la facoltà di scegliere e provvedere, secondo le leggi canoniche, di un pastore, la Chiesa Universale.” - VALIDO.
Canone 332 §2. Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti.
(Nota Personale: Non esiste una formula di Dimissione al Papato, si richiede solo che essa sia liberamente fatta e debitamente manifestata. La validità della dimissione non dipende dalle esigenze verbali di qualcuno che dice ‘se solo avessi detto questo e quest’altro’. Le condizioni per la credibilità riguardo il papato non appartengono a noi stabilirle. Tali condizioni le stabilisce la chiesa cattolica, alla quale siamo soggetti. Quindi, la Chiesa Cattolica ha un papa ed è Francesco.)
Can. 145 - §1. L'ufficio [officium] ecclesiastico è qualunque incarico [munus], costituito stabilmente per disposizione sia divina sia ecclesiastica, da esercitarsi per un fine spirituale. §2. Gli obblighi e i diritti propri dei singoli uffici [officiis] ecclesiastici sono definiti sia dallo stesso diritto con cui l'ufficio [officium] viene costituito, sia dal decreto dell'autorità competente con cui viene insieme costituito e conferito.
Papa Benedetto XVI - Declaratio: “[…] Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. […] affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice.”
Papa Benedetto XVI - Saluto ai Fedeli della Diocesi di Albano: “Voi sapete che questo mio giorno è diverso da quelli precedenti; non sono più Pontefice Sommo della Chiesa cattolica: fino alle otto di sera lo sarò ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra.” (Nota personale: Su vatican.va si legge: ‘Sommo Pontefice’ anzichè com’è stato detto in realtà: ‘Pontefice Sommo’. Link. Quest’è un fatto strano, sul quale alcuni approfitano per costruire sopra delle teorie ancor piu strane e che non reggono davanti alle altre evidenze qui esposte.)
Papa Benedetto XVI - Intervista sul ‘Corriere’: “Non ci sono due Papi. Il Papa è uno solo” […] “È stata una decisione difficile. Ma l’ho presa in piena coscienza, e credo di avere fatto bene. Alcuni miei amici un po’ “fanatici” sono ancora arrabbiati, non hanno voluto accettare la mia scelta. Penso alle teorie cospirative che l’hanno seguita: chi ha detto che è stato per colpa dello scandalo di Vatileaks, chi di un complotto della lobby gay, chi del caso del teologo conservatore lefebvriano Richard Williamson. Non vogliono credere a una scelta compiuta consapevolmente. Ma la mia coscienza è a posto.”
Papa Benedetto XVI - Intervento su ‘La Stampa’: “Il mantenimento dell’abito bianco e del nome Benedetto è una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti. Del resto porto l’abito bianco in modo chiaramente distinto da quello del Papa. Anche qui si tratta di speculazioni senza il minimo fondamento.”
Papa Benedetto XVI - Intervista a Peter Seewald: “Ovviamente non puoi sottometterti a tali richieste. Ecco perché ho sottolineato nel mio intervento che lo stavo facendo liberamente. Non puoi mai andartene se significa scappare, non puoi mai subire pressioni. Puoi andartene solo se nessuno te lo chiede. E nessuno lo ha richiesto ai miei tempi. Nessuno. È stata una sorpresa completa per tutti. (pag. 506)”
Papa Benedetto XVI - Lettera a Andrea Tornielli: “Non c’è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino. Unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa la invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde.”
Papa Benedetto XVI: «[…] in primis, quæ tibi offérimus pro Ecclésia tua sancta cathólica: quam pacificáre, custodíre, adunáre et régere dignéris toto orbe terrárum: una cum fámulo tuo Papa nostro Francisco …» (Durante la sacra celebrazione, fatta con la editio typica missale romanum Sancti Pauli VI, l’11 febbraio 2017)
Mons. Ganswein - Nient’altro che la verità: “(Benedetto XVI) Lo ribadì successivamente, rivolgendosi a Francesco – negli incontri o per lettera – con l’espressione “Santo Padre”. E poi (Benedetto XVI) ha sempre celebrato la santa Messa, durante la settimana in italiano e la domenica in latino, utilizzando il Messale romano di Paolo VI e pronunciando ovviamente la preghiera eucaristica con l’esplicita menzione della comunione con il Papa regnante, Francesco, come possono testimoniare tutti quelli che hanno concelebrato con lui.” (Gänswein, Georg. Nient'altro che la verità: La mia vita al fianco di Benedetto XVI (Italian Edition) (p. 228). EDIZIONI PIEMME. Kindle Edition.)
(Nota Personale: Non c’è confusione riguardo la materia in discussione. La confusione la stanno creando quelli che sono in negazione della realtà e resistono la verità saputa, giustificandosi con ogni sorta di argomento con il quale contrariare l’insegnamento della chiesa. La chiesa già ci ha insegnato come procedere, quindi pronunciare che siamo in un momento senza precedente storico non significa che perciò diventa lecito soppraffare l’insegnamento della chiesa. Papa Benedetto XVI non ha causato nessun “casino, munus-ministerium, etc”, invece lo stanno causando quelli che, essendo rivoluzionariamente spinti dalla lor fine, devono reprimere le dichiarazioni dello stesso Benedetto XVI dove si dimostra irrefutabilmente in disaccordo con loro. Chiunque sostiene la teoria beneplenista dopo la morte di Papa Benedetto XVI, adesso deve ammettere che la sede è vacante, e che bisogna fare un conclave per eleggere un nuovo Papa, quindi erano e continuano ad essere in scisma e scomunicati Latae Setentiae.)
Comunicato Stampa del Dicastero per la Dottrina della Fede, 05.07.2024: “[…] S.E.R. Mons. Carlo Maria VIGANÒ, Arcivescovo titolare di Ulpiana, accusato del delitto riservato di scisma (cann. 751 e 1364 CIC; art. 2 SST). Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II. All’esito del processo penale, S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò è stato riconosciuto colpevole del delitto riservato di scisma. Il Dicastero ha dichiarato la scomunica latae sententiae ex can. 1364 § 1 CIC. […]”
(Nota Personale 1: Alla luce di questo fatto, la chiesa conferma che, sostenere quelle opinioni significa la scomunica latae sententiae di coloro che li sostengono, cioè, si scomunicano automaticamente dalla chiesa per il fatto stesso, senza che la chiesa deva fare qualcosa per scomunicarli. Quindi la chiesa non ha scomunicato a Viganò, la chiesa ha solo confermato che si è scomunicato da solo con le sue opinioni riguardo la materia.
(Nota Personale 2: Se volete sapere se i vostri sacerdoti celebrano in comunione con la chiesa cattolica, chiedete gentilmente a loro chi è il papa, attenti al fatto che, qualsiasi risposta che non sia ‘Francesco’ vuol dire che sono in scisma anzichè nella tradizione. Mi raccomando di non commettere gli stessi errori degli altri scismatici che dicono, “se abbiamo Cristo nei nostri sacramenti, allora a cosa ci serve il papa?”, perchè si tratta di essere in comunione con la chiesa che Cristo ha stabilito sulla terra, quella Cattolica, fondata su San Pietro. Fare la comunione in stato di peccato mortale, come lo è anche lo scisma, significa ricevere a Cristo indegnamente e causarsi dannazione. Attenti ai lupi travestiti da pecore, misericordiosi con coloro che non sanno la verità e giusti contro coloro che la resistono.)